La Dad anche alla materna “Nessuno resti indietro”

La preside Gregoretti ha rivoluzionato il comprensivo “Enrico Fermi“. L’istituto è nell’elenco dei virtuosi per la piattaforma “generazioni connesse“

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Daniela Dominici

Docente e referente

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Costrette a fare di necessità virtù, le scuole stanno affinando le competenze informatiche per cercare di perfezionare la didattica a distanza (dad) e sfruttarne appieno le potenzialità.

Tra chi ha scelto di attivare la didattica a distanza anche alla materna, c’è il comprensivo Enrico Fermi di San Giuliano Milanese, 1.100 iscritti tra scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

foto preside
Dirigente Scolastico Prof.ssa Lucia Gregoretti

Un istituto che, per altro, è stato inserito dalla piattaforma “generazioni connesse“ nell’elenco delle scuole virtuose, che si sono dotate di appositi documenti di ePolicy per un uso consapevole delle nuove tecnologie.

Ne parliamo con la preside Lucia Gregoretti.

Preside, perché attivare la dad anche alla materna?

“A scuola si continua ad accogliere in presenza gli alunni con disabilità e bisogni speciali; tutti gli altri devono avere la possibilità di essere collegati, compreso il settore infanzia. Non vogliamo lasciare indietro nessuno”.

Per i genitori non è impegnativo dover affiancare i figli al computer?

“Uno sguardo da parte dei genitori ci vuole, è chiaro, ma ho visto bambini collegati anche da soli. Si è creato un sodalizio con le famiglie, che cercano di favorire l’autonomia dei figli anche davanti allo schermo”.

Quali sono le attività proposte?

“Giochi, canzoni, piccoli dialoghi. Le insegnanti sono attente ad alternare momenti di concentrazione a fasi di riposo, in linea con la curva dell’attenzione dei bambini”.

In quanti si collegano e per quanto tempo?

“Proponiamo 20 ore di collegamenti settimanali. Su 195 iscritti, partecipano praticamente tutti, anche solo per un paio d’ore al giorno”.

È faticoso doversi adeguare alla rivoluzione digitale?

“Il nostro istituto faceva scontare un ritardo in questo senso: al mio arrivo come preside, alla primaria non si usava neppure il registro elettronico. Insieme al corpo insegnanti, abbiamo lavorato per dare una spinta in avanti: l’implementazione delle piattaforme digitali, l’acquisto di device, la creazione di un canale Youtube e un profilo Instagram sono solo alcuni dei progetti realizzati”.

Da qui il titolo di “scuola virtuosa“.

“Un riconoscimento che ci ripaga degli sforzi compiuti. Il perfezionamento degli strumenti informatici è indispensabile, tanto più di questi tempi, per mantenere un contatto con le famiglie”.

Di seguito l’articolo completo di ALESSANDRA ZANARDI

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